Recensione di Brothers in Arms: Hell's Highway

« Older   Newer »
  Share  
||T_fred_M||
view post Posted on 31/10/2008, 10:44




image


L’autostrada per l’inferno... no aspetta, questo l’ho già scritto

Il bello di scrivere una recensione di un titolo di cui si è già curata l’anteprima è che generalmente ti ritrovi il lavoro in parte già pronto. Purtroppo non sempre accade così, può succedere a volte che il gioco da recensire appaia un po’ meno brillante di come ci si aspettava prima, sarà anche il caso di questo Brothers in Arms: Hell's Highway?

Quando uscì il primo Brother in Arms fu quasi un fulmine a ciel sereno; fino ad allora molti sparatutto vedevano un soldato frapporsi a migliaia di nemici e decidere da solo le fasi della guerra. Certo, c’erano anche giochi con una notevole profondità tattica, vedi i vari Swat, Ghost Recon e Rainbow Six. Ma fino ad allora nessuno aveva portato questo tatticismo nella Seconda Guerra Mondiale. Allora gioite giovincelli, perché questo Hell’s Highway non ha abbandonato la sua impostazione classica. Nel gioco impersoneremo il sergente Baker: dopo le sue disavventure durante lo sbarco in Normandia, sarà chiamato a prender parte nella famosa e fallimentare operazione denominata “market garden”. Come accadeva nei due capitoli precedenti, saremo a capo di una o più squadre da dover muovere sul campo di battaglia per la riuscita della missione. Sarà importante imparare a gestire bene le proprie risorse umane, usandole nella classica manovra di “inchioda ed aggira”. In parole povere mentre terremo bloccati i nemici dietro il loro riparo possiamo usare una seconda squadra o noi stessi per aggirarli e colpirli da posizioni più favorevoli. Sotto questo punto di vista va detto che i nostri alleati sono abbastanza furbi, generalmente trovano subito un buon riparo e rispondono coerentemente alle raffiche nemiche anche se non abbiamo impartito loro un ordine. Altra cosa interessante è il loro armamento: potremo disporre di soldati armati di bazooka oppure “procurarci” delle MG nemiche da usare per creare uno sbarramento di fuoco più massiccio. Altra novità sta nelle mappe: abbandonata la Francia fatta di piccole città rurali, con le sue campagne e le sue siepi, ci troveremo impegnati in contesti più “urbani”, avremo anche delle missioni al chiuso, come dei sotterranei o dei palazzi.

La granata scoppia sempre sul dente che duole

Qualche difetto effettivamente questo titolo però ce l’ha: per prima cosa riguarda l’inteligenza artificiale dei nostri nemici. Questi sono un po’ troppo poco arditi nelle loro azioni, si occuperanno solo di mantenere la posizione o di retrocedere in postazioni migliori; in nessun caso non avranno un comportamento aggressivo, perciò in caso di tattica errata loro non sfrutteranno il momento favorevole per attaccarci, in ogni caso non verranno a stanarci con le stesse tecniche che noi usiamo con loro. Tecnicamente, invece, c’è da notare un notevole passo avanti. Il piccolo Unreal Engine 3 (si, sempre lui) compie egregiamente il suo lavoro ed è in grado di regalarci anche un aspetto grafico notevole. Gli effetti visivi saranno una gioia per gli occhi ed anche le ambientazioni sembreranno più vive grazie alle sfumature di colore presenti. Notevole anche il motore fisico non più fine a se stesso. Ora dovremo stare attenti a dove ci piazziamo in copertura, un muretto è sempre meglio di una palizzata, nel secondo caso potremmo trovarci allo scoperto dopo sole poche raffiche di mitragliatore, a buon intenditor quindi….
Dal canto suo il sonoro se la cava bene come sempre, le armi hanno un rumore coinvolgente ed anche il parlato tutto sommato non è malaccio.

Certo che questo Brothers in Arms ha tutte le carte in regola per uscire dallo scaffale del negozio ed approdare su quello degli appassionati del genere. Ci sono molti miglioramenti, dalla grafica fino al comportamento dei nostri soldati, anche la varietà di ambientazioni è ottima. Purtroppo però ci sono altrettanti difetti, prima fra tutti è l’intelligenza dei nostri nemici che contribuisce a rendere la campagna, già breve di per se, ancora più breve. Inoltre troviamo un multiplayer che non ha nulla d’aggiungere rispetto ad altri titoli simili. Perciò in sostanza direi che è consigliabile ai giocatori che cercano qualcosina di più da uno sparatutto, ma che sappiano anche chiudere un occhio di fronte ad alcuni difetti. Per gli intransigenti invece, consiglio di guardarsi intorno, sicuramente troveranno di meglio.
 
Top
0 replies since 31/10/2008, 10:44   64 views
  Share