Recensione di White Knight Chronicles, per PlayStation3

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||T_fred_M||
view post Posted on 22/1/2009, 10:48




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Il can che si morde la coda...

Il mercato moderno è spesso curioso e si lascia sovente influenzare dalle mode (che possono anche essere chiamate con un classico “richieste del mercato”), tant’è che, dopo anni in cui i JRPG spuntavano anche dal suolo, si è arrivati al punto in cui ci troviamo oggi. La gente ha detto basta e questo genere di videogame è diventato oramai una rarità. Tuttavia se la donna è mobile altrettanto si può dire dei videogiocatori, e più nello specifico degli ex-appassionati del genere, che oggi chiedono a gran voce il ritorno di questa tipologia di giochi, che è quasi sparita in Europa e USA ma che in Giappone è ancora sinonimo di successo per molte software house, grandi o piccole che siano. In risposta a questa richiesta, almeno sul versante PlayStation 3, ha risposto Level 5, sfornando White Knight Chronicles, atteso JRPG di stampo classico che punta tutto su una storia incisiva, un sistema di combattimento semplice ed efficace ed una colonna sonora di bellezza inaudita.

Il bianco cavaliere

White Knight Chronicles segna con decisione il ritorno in grande stile dei JRPG su PlayStation 3, proponendo un interessante format di gioco basato su un classico gioco di ruolo con un sistema di combattimeno che ricorda, abbastanza da vicino, Final Fantasy XII, con combattimenti in tempo reale (al posto degli oramai vetusti, e poco apprezzati dal grande pubblico, turni) dinamici e, con il prosieguo della storia, sempre più completi in quanto a magie ed azioni disponibili. Il sistema di controllo è piuttosto semplice, e si basa sulla impostazione iniziale dei ruoli nel party nel momento antecedente lo scontro, in cui si ha la possibilità di scegliere quali compiti assegnare e a chi, che ricorda alla lontana il sistema dei Gambit del sopramenzionato docicesimo capitolo della saga di Square Enix. Si tratta di una scelta che semplifica, seguendo la volontà degli sviluppatori di Level 5, la gestione e l’apprendimento del battle system, per avvicinare anche chi di JRPG ne ha visti pochi in vita sua, puntando poi molto sulla storia, che in apparenza può sembrare semplice e scontata ma che più avanti di dipana in una storia avvincente e misteriosa...

L’eroe e il clichè del “bene contro il male”

In White Knight Chronicles impersoniamo Leonard, un giovane guerriero che, per impedire il rapimento della principessa del regno di Balandor, si ritrova nel bel mezzo dell’eterna lotta tra il bene ed il male. Purtroppo per lui all’inizio non riuscirà nel suo intento e, sconfitto, si ritroverà ben presto a tu per tu con una misteriosa armatura dotata di fantastici poteri. Indossandola il nostro Leonard diventerà il White Knight, l’unico essere in grado di fronteggiare la forza del Black Knight. Una storia, appunto, apparentemente semplice e di stampo classico che tuttavia, con il trascorrere delle ore (quaranta circa, in modalità single player) si farà sempre più complessa, donando emozioni al giocatore anche grazie alle splendite cut scenes presenti nel gioco.

La tecnica

Level 5 ha profuso un grandissimo sforzo creativo e tecnico per realizzare White Knight Chronicles, e ciò appare evidente sin dai primi istanti di gioco, che ci presentano una ambientazione fantasy molto ispirata e caratterizzata da colori brillanti e paesaggi mozzafiato, tutto corredato da una serie di effetti (HDR, ombre, effetti particellari e acquatici) realizzati in maniera ineccepibile che, tuttavia, non mascherano completamente dei piccoli difetti qualitativi ascrivibili al comparto textures, che in alcuni casi presenta delle lievi cadute di tono, comunque non eccessive. Le animazioni sono anch’esse realizzate ottimamente, con una eccellente fluidità ed un alto numero di frame al secondo, anche in particolari scene di combattimento ricche di elementi in movimento e piene di effetti, testimoniando di fatto l’ottimo lavoro svolto dalla software house per realizzare l’engine grafico, che riesce a dare il meglio di se sia nella modalità single player che in quella online.

Quasi un MMORPG


Altra caratteristica peculiare di White Knight Chronicles è la modalità online, che può vantare persino una cooperativa fino a quattro giocatori, ma che per struttura e schema di gioco richiama fortemente le meccaniche di gioco di diversi MMORPG. E’ infatti marcata la presenza di elementi tipici di questi videogame, che a conti fatti, e spesso ce se ne dimentica, sono RPG online. La creazione di un alter ego virtuale, la possibilità di interagire con altri giocatori, l’aumento del livello del nostro PG tramite esperienze e combattimenti e le quest a disposizione fanno si che questo gioco possa essere classificato sia come JRPG che come MMORPG, facendo una netta distinzione tra la modalità offline e quella online. Altro aspetto che nobilità il gioco di Level 5 è la colonna sonora, che presenta una OST veramente straordinaria ed azzeccata per la tipologia di gioco, donando alle fasi di gioco la giusta atmosfera a seconda delle vicende che si susseguono sullo schermo, a dimostrazione che i giochi moderni non sono più “solo una questione di gamplay e grafica”.

In conclusione

Che dire, una bella sorpresa. Annunciata, ma inaspettata (fidarsi è bene, ma non fidarsi...), almeno non in questi termini, l’avventura di White Knight Chronicles si dimostra solida, divertente ed emozionante sin dai primi istanti di gioco, con un concept design di primo livello, qualità grafiche indiscutibili ed un comparto sonoro degno di un grande film, in un videogame che ha già ottenuto in patria un successo enorme e che possiede tutte le qualità necessarie per ripetersi negli Stati Uniti e qui da noi in Europa. Dopo l’invocazione la risposta è arrivata, i videogiocatori saranno ricettivi stavolta?

 
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